The Design Laboratory I welcomes a class of about 80 students enrolled in the first year of the three-year degree course in Architectural Sciences. The course is structured in two semesters with compulsory attendance, the first taught by Vincenzo Moschetti and the second by Fabio Balducci who, with the support of a group of tutors, offer a co-teaching model in which their respective methodological autonomies build a common framework to coordinate objectives and teaching tools with a view to strong pedagogical continuity.
In a context in which the skills required by the professional world are increasingly specialised and fragmented, young learners today find themselves having to navigate a vast archipelago of sectoral knowledge, which hinders the formulation of a clear vision of their educational path, sometimes tending to distance themselves from the discipline of architecture and therefore from the statutes of the project. In this scenario, Design Laboratory I presents itself as a fundamental space in which to acquire not only the techniques and skills necessary to immerse oneself in the teaching of architecture, but also to begin to understand the complex nature of a discipline that oscillates between being a practice and an art, in which techniques, narratives and theories find their foundation. Here, students are guided through an operational learning process already described by Luigi Pareyson, in which “doing” and “observing” are central verbs and where the pedagogical approach is based on the idea that the teaching of architecture does not take place through the simple transmission of notions, but proceeds through the direct and shared experience of the project as a work of cooperative intelligence: the Laboratory thus becomes the place of their first apprenticeship. Over the course of this valuable academic year, the lives that animate the class, between material and immaterial experiences, encounter the notion of inhabited space for the first time, leaving traces of it in the design outcomes.
__________________________________________________________________________________________
Il primo apprendistato. Tra il fare e il veder fare
Il Laboratorio di Progettazione I accoglie una classe di circa 80 tra studentesse e studenti iscritti al primo anno del corso di laurea triennale in Scienze dell’Architettura. Il corso è strutturato in due semestri a frequenza obbligatoria, affidati il primo a Vincenzo Moschetti e il secondo a Fabio Balducci che, con il supporto di un gruppo di tutor, propongono un modello di co-docenza nel quale le rispettive autonomie di metodo costruiscono un impalcato comune, per coordinare obiettivi e strumentari didattici in un’ottica di forte continuità pedagogica.
In un contesto in cui le competenze richieste dal mondo professionale sono sempre più specializzate e frammentate, i giovani discenti si trovano oggi a dover navigare in un vasto arcipelago di conoscenze settoriali, che ostacolano la formulazione di una visione chiara del proprio percorso formativo, talvolta teso a distanziarsi dalla disciplina dell’architettura e quindi dagli statuti del progetto. In questo scenario, il Laboratorio di Progettazione I si presenta come uno spazio fondamentale nel quale acquisire non solo le tecniche e le competenze necessarie a immergersi nel magistero dell’architettura, ma anche per iniziare a comprendere la natura complessa di una disciplina che oscilla tra l’essere una pratica e un’arte, in cui trovano fondamento tecniche, narrazioni e teorie. Qui, le studentesse e gli studenti sono guidati attraverso un processo di apprendimento operativo già descritto da Luigi Pareyson, in cui “fare” e “osservare” sono verbi centrali e dove l’approccio pedagogico si basa sull’idea che l’insegnamento dell’architettura non avvenga attraverso la semplice trasmissione di nozioni, ma proceda per tramite dell’esperienza diretta e condivisa del progetto come opera di una intelligenza cooperativa: il Laboratorio diviene così il luogo del loro primo apprendistato. Nell’arco temporale di questo prezioso anno accademico, le vite che animano la classe, tra esperienze materiali e immateriali, incrociano per la prima volta la nozione di spazio abitato, depositandone le tracce negli esiti progettuali.
__________________________________________________________________________________________
Fabio Balducci – Architect and PhD, Researcher, Dipartimento di Architettura e Progetto (DiAP), Sapienza Università di Roma.
Vincenzo Moschetti – Architect and PhD, Researcher in “Composizione Architettonica e Urbana”, Dipartimento di Architettura e Progetto (DiAP), Sapienza Università di Roma